Il Consiglio nazionale del Pri conferma Nucara segretario/L’augurio per una più fattiva collaborazione interna Obiettivo la costituente liberaldemocratica Intervento di Francesco Nucara al Consiglio Nazionale, Roma, 26 marzo 2011. Cari amici, il Congresso si è concluso. A tutti noi la responsabilità di far tesoro di un dibattito ricco di spunti e di passioni, patrimonio classico dei repubblicani. Certamente non sarà sufficiente aver dibattuto tesi e temi politici durante tre intense giornate, per essere soddisfatti. Il Congresso rischia di rimanere un’inutile passerella, se non diamo corpo e sostanza a quanto emerso dal dibattito congressuale. Ho riletto più volte le due mozioni congressuali e non ho visto e nemmeno intravisto tra di esse sostanziose differenze politiche, salvo un problema di schieramenti. Non è poco per la verità, ma non può essere nemmeno dirimente per il futuro del Partito Repubblicano Italiano. Ho apprezzato il fatto che la minoranza non ha proposto un segretario alternativo limitandosi a votare scheda bianca. Potrebbe essere, mi auguro, l’inizio di una più fattiva collaborazione. Durante lo svolgimento del Congresso ci sono state polemiche, è vero, ma le polemiche in questi casi sono il sale della politica, anche se troppo sale fa male alla salute. E a noi più che la salute dei singoli interessa la salute del Partito. Spesso pur di affermare una propria tesi, giusta o sbagliata che sia, non ci si preoccupa affatto di danneggiare la politica repubblicana nel suo complesso, che è e dev’essere una sintesi delle varie posizioni e non una sommatoria. In questo periodo, tra il Congresso e oggi, ho partecipato a molte manifestazioni per le celebrazioni dell’Unità d’Italia. Mi ha colpito in particolare il breve discorso che il maestro Riccardo Muti ha tenuto alla Camera dei Deputati, dopo l’esecuzione di alcuni brani del "Nabucco". Prendendo spunto dalle capacità dei suoi orchestrali, ha paragonato il risultato delle loro performance a quello che dovrebbe essere la politica italiana. Egli ha affermato, cito a memoria: "Non è importante che in un’orchestra ci siano una o più eccellenze, è importante che vi sia l’armonia. Il suono armonioso è un risultato complessivo e non singolare. Infatti non abbiamo solisti". Un altro grande artista, Federico Fellini, aveva usato la stessa metafora per Ugo La Malfa nella sua opera cinematografica "Prova d’orchestra". Se gli orchestrali suonano note diverse il direttore serve a poco. Tutto questo per dirvi, cari amici, che il suono del Partito Repubblicano Italiano dev’essere armonioso rispetto all’obiettivo che tutti, maggioranza e opposizioni, si sono prefisso: la costituente liberaldemocratica. L’obiettivo è ben più importante delle valutazioni personali che volenti o nolenti sono apparse in Congresso e addirittura nelle mozioni. Dobbiamo avere il coraggio, ed io per primo, di non valutare più del dovuto l’atteggiamento dei singoli, quando questi non dovessero incidere sulla nostra politica. Con l’elaborazione delle tesi ci siamo sforzati di parlare di cose, di problemi, di contenuti perché, a nostro avviso, solo così possiamo mettere un corpo moderno sotto il vestito della nostra comune storia. Altrimenti sotto il vestito niente! Probabilmente non tutti saremo d’accordo sul tracciato che intenderò seguire. Tenterò con tutti i mezzi di far sì che ognuno possa dare un contributo ad un percorso che, pur con i nostri limitati mezzi, ci può vedere protagonisti nel futuro di questo Paese. La stella polare sarà il progetto liberaldemocratico e se su questo fossimo d’accordo, allora non ci sarebbero più maggioranza e minoranza. Senza fughe in avanti, ma con determinazione e coraggio. Molti di voi si domanderanno come mai, pur avendo affermato ripetutamente che avrei lasciato la segreteria, oggi vengo eletto per la 5° volta. La mia idea è che i segretari non si inventano dalla sera alla mattina e il futuro segretario che ho in mente e che, a tempo debito ma non molto distante, proporrò a questo Consiglio Nazionale che, ovviamente, lo dovrà accettare ed eleggere. Egli è qui con noi. Quando sarà pronto noi lo proporremo. Non cambi generazionali, l’età si deve conciliare con la capacità, ma ricerca di nuove e diverse intelligenze da mettere a disposizione del Partito Repubblicano. I segretari del Pri generalmente hanno avuto una durata decennale, tranne in un caso. Non rientra nei miei obiettivi battere alcun record, tutt’altro. Rinnoviamo ampiamente la Direzione Nazionale e tra qualche tempo tutti insieme avremo un nuovo segretario repubblicano. A voi, a tutti voi, il compito e l’onere di affiancare la segreteria nazionale per i migliori successi repubblicani e per un migliore avvenire delle giovani generazioni cresciute con l’amore per l’Italia, per l’Europa, per tutte le popolazioni sopraffatte da dittature e infine per ciò che sintetizza tutto questo: l’amore e la passione per il Partito Repubblicano Italiano. E ora al lavoro! |